SCOPELLO
Il nome Scopello deriva dal termine arabo Scoupellos, molto simile al dialettale Scupeddu, che allude probabilmente ai Faraglioni, splendidi scogli che si specchiano nell'azzurro intenso mare siciliano. L'antico baglio di Scopello è un piccolo borgo dedito nel passato all'attività peschereccia, di cui rimangono le vestigia nella Tonnara, posto su un'altura che domina uno splendido scenario marino. Il cuore del caratteristico borgo è il Baglio Isonzo, di origine settecentesca, nella Piazza Nettuno fiancheggiata dell'alto muro settecentesco che recinge il "giardino del re" al cui centro si trova un bevaio in pietra.
In riva al mare, proprio di fronte agli imponenti Faraglioni, possiamo ammirare l'antica tonnara. Secoli di cultura e tradizione marinara sono racchiusi nella tonnara di Scopello; luogo incantevole, intriso di storia e di leggenda. Secondo fonti autorevoli, la pesca del tonno era praticata ancor prima dell'avvento dei romani e, nei pressi dell'attuale tonnara, si estendeva la mitica città di Cetaria, così chiamata per l'eccezionale abbondanza di pesci pelagici del suo mare.
Di Cetaria e della sua tonnara, oggi sappiamo poco, o quasi nulla. Gli storici sostengono che la tonnara venne ricostruita e riutilizzata dagli Arabi conquistatori i quali, tramandarono nei secoli questa nobile arte. L'ultima mattanza della tonnara di Scopello é avvenuta negli anni ottanta.
La "Cialoma" (canto propiziatore dei tonnaroti per accrescere la loro forza nel tirare su le reti) echeggia ancora tra i magazzini dove trovano riposo le muciare, i palischermi, i caicchi, le sciabiche, imbarcazioni utilizzate per la pesca del tonno ancora in perfetta efficienza. Le abitazioni sono ancora come una volta, dignitose e confortevoli.
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