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Una breve guida al patrimonio
culturale e artistico di una delle zone più belle della
Sicilia: |
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PALERMO
» Speciale: Kals'Art 2005
» Speciale: Palermo Fest 2005
Palermo, città capoluogo della Sicilia, è situata nella costa nord occidentale dell'Isola ed è per grandezza, importanza e numero di abitanti, la quinta città italiana. Posta poco distante dalla Tunisia, per la sua splendida posizione geografica, Palermo ha da sempre rappresentato un punto d'incontro commerciale e culturale tra i paesi del Mediterraneo, tra l'Europa e l'Africa. Il clima mite, la terra fertile e l'abbondanza dell'acqua, hanno reso Palermo una città ambita da tutti i conquistatori, un organismo complesso costruitosi nel tempo attraverso la contaminazione e il continuo inserimento di culture che spesso si sono sovrapposte l'una all'altra.
Al centro di un ampio golfo, dominata dal monte Pellegrino (597 metri d'altezza), attorno al quale nel corso degli ultimi due secoli sono sorti numerosi quartieri cittadini, circondata dal mare e da una catena di colline, Palermo si estende in quella piana che dal XVI secolo viene chiamata Conca d'Oro, ricca di corsi d'acqua e di agrumeti.
I primi a stabilirsi nel territorio palermitano furono i Sicani, antico popolo proveniente forse dalla Spagna, nel terzo millennio, i Cretesi nella seconda metà del secondo millennio, gli Elimi attorno al XII secolo, i Greci nell'VIII secolo a.C. Tra l'VIII e il VII secolo avvenne la massiccia colonizzazione ad opera dei Fenici di Cartagine. Conquistata dai Romani e poi, dopo le invasione barbariche, dai Bizantini, Palermo ha subito e accolto numerose dominazioni: Arabi, Normanni e Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli e Austriaci hanno dato vita ad una vivacità culturale e ad una ricchezza artistica straordinaria, lasciando tracce indelebili.
Il primo nucleo della città fu fondato su un promontorio roccioso al centro di una vasta zona pianeggiante assai lussureggiante, circondata da due corsi d'acqua: il torrente Kemonia, detto "del maltempo" a meridione, e il Papireto a settentrione. Nell'immagine è riportata incisione d'epoca che mostra Palermo bagnata chiaramente dai due antichi corsi d'acqua.
Il suo porto è fra i più antichi e attivi del Mediterraneo (il nome Palermo, dal greco Pan-Ormos, vuol dire "tutto porto"), e ne caratterizza la vocazione multiculturale nel cuore del Mediterraneo. Questo assetto si mantenne sino al IX secolo d.C., quando, con la conquista mussulmana, la città divenne sede di un emirato e cominciò ad acquistare lo splendore di cui è giunta traccia sino ad oggi. Gli Arabi la definirono "paradiso delle terra". Il Parco Reale che circondava Palermo comprendeva palazzi, padiglioni per feste e laghetti artificiali. Di quel periodo oggi ne rimane memoria soprattutto nel Castello della Zisa, nel Castello di Maredolce e nel Parco della Favorita che si estende dalla città verso la zona balneare di Mondello.
Sotto i Normanni (dal 1072), a Palermo ebbe inizio un periodo di grande sviluppo economico e culturale, confermandosi poi con la dinastia sveva e con il regno di Federico II nel XIII secolo, allorché la città assunse a rango di centro primario dell'Occidente. Ne sono testimonianza, fra le tante, il Palazzo Reale (o dei Normanni), sede dell'Assemblea Regionale, e la Cattedrale.
Nel XV secolo e fino al XVI, la città divenne colonia spagnola sotto la dominazione degli Aragonesi. Con il regno di Carlo V, Palermo divenne capitale di un viceregno spagnolo, ed esercitò molto potere attraverso il Tribunale dell'Inquisizione. Durante la dominazione spagnola vi furono grandi cambiamenti nell'assetto morfologico della città, che ne hanno delineato quella forma che ancor oggi la caratterizza.
Tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, Palermo è la città dei cento Paesi. Lungo le strade radiali che dalla città portavano ai fondi agricoli crescevano le borgate, che esprimevano la vitalità di un'economia del territorio basata sullo scambio di beni e di cultura costantemente in rapporto con la città.
Anche il diciannovesimo secolo ha regalato a Palermo delle opere architettoniche di grande valore, una per tutte il Teatro Massimo. Riportato al suo pieno splendore negli ultimi anni, esso rappresenta il più grande teatro d'Italia e il terzo in Europa. Nel 1889 nel territorio di Palermo si contavano 40 borgate. Alla fine dell'800 si formarono anche le borgate industriali e manifatturiere che raggiunsero il pieno sviluppo all'inizio del nostro secolo.
Durante la seconda guerra mondiale Palermo fu anche scenario di bombardamenti che per fortuna risparmiarono i tesori più belli della sua architettura. Attorno agli anni '50 e '60 le borgate verranno inglobate da un'espansione edilizia dissennata, passata alla storia come il Sacco di
Palermo.
Oggi il Centro storico di Palermo esteso per circa 240 ettari, è diviso in quattro mandamenti denominati in relazione agli episodi architettonici prevalenti: Loggia-Castellammare, Tribunali-Kalsa, Palazzo Reale e Monte di Pietà-Capo.
Questi quattro mandamenti nascono dalla realizzazione delle due principali arterie storiche della città: il Cassaro, oggi corso Vittorio Emanuele, asse di origine araba e collegamento da monte a mare, e la cinquecentesca via Maqueda, strada perpendicolare della prima che incrociando questa dà vita alla piazza Vigliena, denominata dei Quattro Canti di Città, centro geografico e simbolo di Palermo.
Nel Centro Storico di Palermo si contano 343 palazzi, 156 tra chiese e oratori, 66 tra conventi e monasteri e 63 edifici speciali civili. Oggi la città è suddivisa in otto circoscrizioni e conta 25 quartieri ed è teatro di uno straordinario risveglio civile e culturale testimoniato anche dalle numerose attività e manifestazioni che vi si tengono ogni giorno. |
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